domenica 13 novembre 2011


Poetesse nel Medioevo



Ognuno di noi ha ascoltato i canti dei trovatori medievali almeno una volta nella vita, ma più raramente ci è data la possibilità di conoscere la voce delle trobadours, donne vissute nelle corti d’amore del XII e XIII secolo nell’area Occitanica del sud della Francia e del nord ovest dell’Italia.
Le poetesse vengono definite in modo più appropriato con il termine provenzale trobairitz e non sono il primo esempio di poesia al femminile, ma sono lo specchio di una nuova coscienza storica che ci permette di rivalutare un periodo che spesso viene indicato come “buio e oscuro”, ma che in realtà ci riserva notevoli e piacevoli sorprese.
Nel Medioevo esistono pochissimi casi di donne poetesse e ci si stupisce quando si scopre che in un’area così ristretta e in un lasso di tempo relativamente breve hanno operato un largo numero di trobairitz. La trasmissione delle poesie probabilmente spesso era unicamente orale, ma ci sono stati tramandati i versi di ben venti poetesse

Cosa è successo nel XII secolo in Occitania da permettere il fiorire della poesia al femminile?
Le trobairitz al contrario dei trovatori sono principalmente aristocratiche che vivono all’interno della propria corte. Una differenza che ha permesso la diffusione della poesia al femminile è la diversa condizione di vita vissuta dalla donna nell’area occitanica rispetto al resto dell’Europa compreso il nord della Francia. L’Occitania tra l’XI e il XII secolo vede crescere in modo significativo il commercio e, inoltre, sono determinanti gli effetti delle crociate.
La società feudale è suddivisa in classi sociali e il vassallo è colui che deve garantire rispetto e tutela al suo signore in cambio di protezione e di benefici (terre e possedimenti), i due sono uniti quindi da un legame verticale di mutua obbligazione.
Nei territori della antica Gallia Togata (sud della Francia e Italia nord occidentale), fin dal VI e VII secolo d.C. vengono utilizzati i codici di Teodosio e di Giustiniano che determinano, rispetto ad altri luoghi in Europa, un miglioramento della condizione della donna.
Questo è evidente anche all’inizio del X secolo durante il quale, dai documenti, risulta che alcuni possedimenti del sud della Francia: Auvergne, Carcassonne, Limousin, Montpellier, Nîmes e Tolosa sono in mano ad alcune donne. Ciò comporta una minaccia e il conseguente indebolimento dell’equazione feudale: forza militare = terra = potere.
In Occitania le donne hanno il potere pur non avendo la capacità di difendere i propri territori con la forza. I fattori che determinano questa situazione sono molteplici e riguardano la situazione socio-economica e di sviluppo della zona.
L’XI è il secolo dei grandi monasteri e degli abbondanti commerci (seta e spezie da oriente, abiti e tessuti dalle Fiandre, lana dall’Inghilterra, materie prime dalla Spagna e dalla Scozia). L’Occitania diventa il luogo di passaggio dei traffici dei commerci dei tessuti e abiti prodotti al nord e importati in Lombardia per poi essere commerciati con l’oriente.
Oltre ai nuovi traffici commerciali, l’Occitania diventa la protagonista di un nuovo flusso determinato dal passaggio di sempre più numerosi pellegrini diretti a Roma o a Santiago de Compostela. E’ stato stimato che, nel periodo di maggiore afflusso, nel Medio Evo viaggiarono più di 500.000 pellegrini all’anno.
Cresce la borghesia e i nobili vengono lentamente sostituiti dai nuovi ricchi e si forma una nuova equazione: terra = soldi = potere.
E’ questo, inoltre, il periodo delle prime crociate (la prima è del 1099), nuovo fenomeno che determina un grande cambiamento nella situazione politica e socio-economica dell’Europa.
Nel 1209 Papa Innocenzo III proclama una crociata contro gli Albigesi.
L’eresia catara (da cataro = puro) o albigese (dal nome della città di Albi in Francia) si diffonde all’inizio del XII secolo in Francia meridionale e Italia settentrionale. Questo movimento religioso nasce come strumento per riportare il cristianesimo alle sue origini e, in particolare, i Catari rifiutano i beni materiali e tutte le espressioni della carne e professano un dualismo in base al quale il re d'amore (Dio) e il re del male rivaleggiano. Sono vegetariani, uomini e donne sono considerati sullo stesso piano e non riconoscono il rito del battesimo dell’acqua, l'Eucarestia e il matrimonio
La poesia dei trovatori è la prima vittima della crociata contro gli albigesi. Probabilmente i trovatori vengono considerati come il simbolo del modo di vivere del sud francese contrapposto al nord e considerato oltraggioso dal Papa.
A molti trovatori è impedito di comporre nuove poesie e alcuni tra loro vengono esiliati in Spagna e in Italia e smettono di scrivere o cambiano il proprio stile e il soggetto del proprio cantare.

1 commento:

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