lunedì 14 novembre 2011

Il romanzo gotico


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L'origine di quella che, comunemente, viene chiamata Letteratura Gotica viene individuata nel 1784, ovvero l'anno in cui viene pubblicato il romanzo Il Castello di Otranto di
Horace Walpole. A questo seguiranno poi altre importanti opere come I misteri di Udolfo di
Ann Radcliffe, Il monaco di Matthew G. Lewis e Vathek di William Beckford. La fine del periodo "storico" della letteratura gotica viene posta in genere attorno al 1820, ma scrittori come Edgar Allan Poe e Howard Philip Lovecraft, anche se posteriori, sono di norma classificati come "gotici", e anche ai giorni nostri quello che è comunemente definito "gotico" occupa una buona parte della letteratura horror.
Tutti questi racconti hanno in comune dei tratti ben precisi: il costante uso di ambientazioni arcaiche, come castelli diroccati o case isolate, ove avvengono spaventosi fatti di sangue, intricate cospirazioni e misteriosi delitti. Anche il paesaggio naturale ha un grosso peso nel creare la giusta atmosfera in quanto contribuisce a rappresentare in chiave metaforica i sentimenti dei personaggi; si ritroveranno spesso, così, delle spoglie brughiere, minacciose foreste e lande desolate. Il tutto accompagnato dalla costante presenza del soprannaturale, in tutte le sue forme: riti demoniaci, diavoli tentatori o creature fantastiche e spaventose, e sarà  proprio qui che prenderanno vita le figure caratteristiche del mostro di Frankestein, del Golem e del primo Nosferatu. Ognuna di queste creature è un essere fuori dal comune, stupefacente e affascinante.
Ed è qui che si può ritrovare il motivo di maggior successo del romanzo gotico: il fascino del mostruoso, che cattura l'attenzione del lettore verso ciò che è esterno, alieno e sconosciuto; in particolare si fa leva sulla parte latente dell'animo umano, la parte non si conosce mai perfettamente, ma che rimane ignota e latente, sospesa nel nulla del vivere quotidiano. In questo luogo galleggiano le paure dell'uomo, i terrori che ci accompagnano fin dall'infanzia, i desideri più inconfessabili ed è questo il materiale che gli scrittori gotici hanno utilizzato per le loro opere.
Gli elementi soprannaturali presenti non sono altro che l'espressione codificata dei timori comuni: la paura costituisce la più straordinaria molla dell'immaginario sociale. In questo modo la parte oscura dell'anima viene fuori, si diffonde in ogni pagina e avvolge ogni parola. La paura, con la sua funzione catartica e tentatrice, spinge chi legge verso la tana del lupo e lo fa avvicinare alla soglia. Paradossalmente dà  coraggio perchè innesca nel profondo la perversità  umana che, in una continua e interminabile sete di conoscenza, sfida la natura rischiando la vita, cioè varcando quella soglia. La sfida con il soprannaturale è una sfida col limite che risveglia in noi la cosiddetta "fear of the unknown" ossia la paura di ciò che è sconosciuto.
Facendo leva su un sentimento così vitale, il romanzo gotico ha attirato un pubblico vasto ed eterogeneo, rispondendo al suo bisogno di fantasia e di attesa del diverso. Un'analisi approfondita sul successo della corrente gotica interessò anche Sigmund Freud, il quale giunse alla conclusione che l'effetto della letteratura gotica era da cercare soprattutto nel riemergere delle esperienze personali rimosse, nell'universo negativo di ciascuno che essa era appunto in grado di richiamare alla memoria attraverso i personaggi fantastici che incarnano desideri, paure e ansie diversamente censurate in nome di un'esistenza equilibrata.
Il gotico insinua un dubbio essenziale nella mente di ciascuno, ci avverte che il bene può essere male e viceversa, che l'identità  di un individuo può perdersi nel suo stesso contrario, che esistono effetti senza cause e che il normale non conosce il confine che lo separa dall'anomalo, che ciò che è giusto non può sempre essere distinto da ciò che non lo è, anzi, che il desiderio e l'avversione si attraggono respingendosi in un macabro valzer, che il colpevole spesso è vittima

Il Romanzo Gotico



La letteratura gotica o romanzo gotico è un genere di narrativa fantastica, per lo più ambientata nel Medioevo, sviluppatasi nel corso del Settecento. La sua peculiarità è data da ambientazioni cupe e da personaggi il più delle volte malvagi e dagli atteggiamenti diabolici. L'amore perduto, i conflitti interiori, il paranormale sono temi frequenti nei romanzi gotici. In età contemporanea gotico è usato anche come sostantivato per indicare, oltre l'architettura e l'arte, tale genere di narrativa.

L'iniziatore del romanzo gotico è considerato Horace Walpole con il suo romanzo Il castello di Otranto del 1764. L'ultimo è considerato il racconto di Bram Stoker con il suo celeberrimo Dracula del 1897.

Storia
Il termine gothic (gotico) era originariamente applicato all'architettura del medioevo detta architettura gotica e all'arte. Il termine gothick fu adottato a partire dal XVIII secolo dai propositori del gothic revival, un precursore del Romanticismo. L'architettura neogotica, che divenne popolare nell'Ottocento, fu una reazione all'architettura neoclassica che era il marchio distintivo dell'era della ragione.

Nella narrativa la letteratura inglese del XVIII e XIX secolo fu alimentata da due temi caratteristici: il romanzo gotico, definito anche "romanzo spaventoso" per i personaggi e l'ambientazione angosciante e inaugurato dal già citato The Castle of Otranto di Horace Walpole e il romanzo storico di Walter Scott. Bisogna dire che c'è un rapporto fisico molto stretto tra architettura e romanzo gotico del quale i veri protagonisti diventano proprio l'ambientazione e la scenografia della narrazione. Non per niente in Inghilterra Horace Walpole ordinò la costruzione neogotica del castello di Strawberry Hill nei pressi di Londra. In questa fortezza, che ebbe un posto importante nell'architettura inglese, Walpole fece installare una tipografia nella quale si stamparono i suoi libri e quelli dei suoi amici.

Tra i fattori che hanno contribuito alla nascita del genere vi è senza dubbio anche il parallelo sviluppo in Europa del Romanticismo, con la sua attrazione verso i temi del misterioso, dell'esotico, del primitivo, del tenebroso, che, sviluppati secondo particolari canoni, diventeranno elementi base anche del romanzo gotico.

Il romanzo gotico conobbe dunque una certa fortuna anche nell'Ottocento, annoverando altri importanti scrittori quali Matthew Gregory Lewis, Ann Radcliffe e Mary Shelley. Sentimentalismo e romanticismo, rivolta contro il razionalismo illuminista, inquietudine per l'industrializzazione portano alla nascita del gothic revival, sottogenere che si sviluppa nella seconda metà del Settecento fino ai primi decenni del XIX secolo, proseguendo poi per tutto l'Ottocento con vari sviluppi che coinvolgono non solo la letteratura ma, come neogotico, anche l'architettura e le arti figurative.

Oltre al Castello di Otranto (The castle of Otranto, 1764) di Walpole, all'interno di questo genere si possono citare Il vecchio barone inglese (The Old English Baron, 1777) di Clara Reeve, Vathek (1786) scritto in francese da William Beckford, I misteri di Udolpho (1794) e L'italiano o il confessionale dei penitenti neri (1797) di Ann Radcliffe, Il Monaco (1796) di M.G. Lewis, Frankenstein (1818) di Mary Shelley, Il vampiro (1819) di John William Polidori, Melmoth l'uomo errante (1820) di Charles Robert Maturin.

Gli sviluppi successivi del genere letterario, già a partire dalla metà del XIX secolo con Edgar Allan Poe, più che su ambientazioni fantastiche (antichi castelli, rovine medievali, monasteri, ecc.) o sovrannaturali (fantasmi, demoni, creature mostruose, ecc.), inizieranno ad avvicinarsi all'uomo comune concentrandosi sempre più negli abissi dell'io, nelle angosce e nelle paure individuali e collettive dell'uomo moderno, anticipando in qualche misura le indagini che saranno proprie, anni dopo, della psicanalisi. Attraverso autori del tardo XIX secolo, come Robert Louis Stevenson, ad esempio, con il suo romanzo Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, o Arthur Conan Doyle, quindi, si assisterà allo svilupparsi di diversi nuovi filoni narrativi derivati dal gotico, che specie nel XX secolo assumeranno la forma di generi letterari autonomi, come il noir, la fantascienza, l'horror.

Infine, nel XX secolo, sarà il cinema, già dai primi anni venti, a rivitalizzare presso il grande pubblico l'interesse per alcuni fra i più noti miti del romanzo gotico nati nel secolo precedente, come Frankenstein o il Vampiro.

Caratteristiche e ambientazione

Tipici di questo genere letterario sono il tema della morte, della possessione demoniaca, del male, delle antiche profezie.

Materia dei romanzi gotici sono il terrore (e di conseguenza il sublime) e i conflitti interiori senza soluzione. I personaggi che animano il romanzo gotico sono spesso ambigui, misteriosi, preda di passioni violente o tormentati da pene d'amore. Una delle figure fondamentali è la vergine perseguitata, già personificata dalla Clarissa di Richardson: nel Castello di Otranto di Walpole, e più ancora nella Radcliffe e in Lewis, giovani donne pure sono costrette a fuggire da biechi seduttori.

Il romanzo gotico è spesso ambientato nel medioevo o nel XIX secolo: epoca buia e misteriosa la prima, considerata più mistica e "borghese" la seconda. L'ambientazione non è più quella del mondo borghese settecentesco, ma cupi castelli medievali o bui conventi. La minaccia proviene e si manifesta spesso in paesi cattolici: a dispetto del fatto che le vicende narrate sembrano distaccarsi dalla realtà sociopolitica del tempo, secondo una visione apodittica "anglicanofila", il gothic revival ricorda agli inglesi la loro scelta di allontanarsi dal papato, per trovarsi un re di sicura fede protestante disposto a governare con un parlamento ed una costituzione che limita i suoi poteri (Glorious Revolution). Allo stesso tempo però, secondo tale prospettiva tutta da provare, si afferma che la letteratura inglese è stata osteggiata, messa in ombra perché appartenente ad un paese non cattolico.


Luoghi tenebrosi
In età preromantica, sempre riguardo al romanzo gotico e al gusto per il mistero e alla religiosità medievale, facili strumenti per ottenere il sublime e gli stati d'animo forti e incontrollati sono le ombre e l'oscurità (al contrario la luce rientra nel senso del bello); oggetti molto potenti, grandi, che incutono timore (come cannoni, palazzi possenti, catene, il celeberrimo elmo che campeggia, enorme e minaccioso all'inizio del "Castello di Otranto" di Walpole); rumori molto forti; il senso di vastità, di cose non misurabili; l'approssimazione (ad esempio John Milton nel Paradise Lost accennava solo vagamente all'aspetto e alle fattezze del diavolo); infine la mancanza di rapporto causa-effetto.

I luoghi in cui si svolgono le vicende sono spesso tetri e tenebrosi, come vecchi castelli (Dracula, Il castello di Otranto, I misteri di Udolpho), abbazie e conventi (La vergine perseguitata, "The monk" di Lewis, ma anche "L'italiano" della Radcliffe); più in generale in paesi cattolici che sembrano governati da monarchie assolute che non tutelano affatto i diritti dei cittadini. Il potere religioso agisce mediante immagini che invitano alla contemplazione di tipo emotivo. Ricorrenti le ambientazioni naturali, come le foreste, le Alpi o il Polo Nord, dove dominano neve e ghiacci (Frankenstein), ma anche il deserto come terra inospitale (Vathek).

Tutte queste tematiche e simboli presto diverranno emblematici del romanticismo inglese.

Il potere feudale e il dispotismo contribuiscono allo sfondo gotico sublime e sono temi poi ripresi nell'Ottocento dagli scrittori americani, che hanno vissuto i governi dispotici puritani (caccia alle streghe, ordalia; indiani = lingua incomprensibile, feroci e superstiziosi).

Esponenti
Horace Walpole (1720-1800 ca), terzo figlio sopravvissuto del primo ministro sir Robert Walpole, a metà del Settecento comincia a costruirsi un castello a Strawberry Hill, ai margini di Londra, e lo riempie man mano di straordinari pezzi d'arte (tra cui intere collezioni di reliquie cattoliche) e in effetti Horace Walpole rimane un intenditore e un antiquario di notevole importanza culturale. Con il breve romanzo del 1764 Il castello di Otranto, dà inizio in modo abbastanza consapevole al genere gotico. Il testo si presenta come la traduzione di un antico racconto italiano ambientato nella Puglia medievale ed è la fonte d'ispirazione diretta per The Old English Baron di Clara Reeve (1870).

L'opera orientaleggiante Vathek di William Beckford è scritta in francese e muove i primi passi nella narrativa protoscientifica che esplorerà poi Mary Wollstonecraft Shelley. Nessuno dei due romanzi è gotico in senso stretto, dato che entrambi superano il mondo medievale ed approdano invece nel campo della conoscenza, ma presentano tematiche riconducibili al genere in questione. Vathek offre poi un'opportunità di evasione nella vita di un gentiluomo inglese dell'epoca. L'eroe arabo di Beckford è assetato di potere, quel potere che pervaderà anche Victor Frankenstein, di dominare la vita e la morte; per assecondare le sue ambizioni il protagonista si inoltra nelle caverne segrete di un mondo sotterraneo, dove però scopre che le sue fantasie sono destinate a rimanere tali. Vathek è un Rasselas (Samuel Johnson) privato della sua filosofia morale.

Dal gotico di Ann Radcliffe seguiranno tutte le narrazioni nere successive. In un saggio la Radcliffe distingue le reazioni che si provano di fronte al terrore, che dilata l'animo e rende le facoltà estremamente ricettive, e all'orrore, che invece fa contrarre e raggelare i sensi. Sia in I misteri di Udolfo che in L'italiano (1797) troviamo due eroine (Emily nel primo, Ellena nel secondo) perseguitate da una presenza maschile; entrambe vantano grande delicatezza e profondo senso del decoro ed immerse nel cattolicesimo più sinistro fanno affidamento sulla loro razionalità per superare le difficoltà; riescono al contempo a rendersi conto della pericolosità della loro posizione sia dal punto di vista sessuale sia morale. Ne L'Italiano, Ellena è rinchiusa in un convento in un'Italia immaginaria (la Radcliffe non l'ha visitata) dominata da potenti stereotipi visivi. Va ricordato che nella prima fase della nascita della Chiesa anglicana si era assistito ad un vero e proprio annientamento dell'immagine sacra.

Anche Il monaco (1795) di Matthew Gregory Lewis è ambientato in un convento di frati cappuccini e in un paese cattolico, la Spagna (in particolare Madrid), ma il convento è ora dominato da un'atmosfera di repressione e ambizione opposta alla vita serena dei monasteri della Radcliffe. Il romanzo è totalmente privo di profondità psicologica, ma riesce ugualmente a rappresentare la natura segreta del monaco Ambrosio; le sue passioni represse riaffiorano in ambientazioni d'effetto come stanze segrete, passaggi sotterranei e cripte (Lewis inserisce tra l'altro una rivisitazione della scena della cripta di Romeo e Giulietta). Ambrosio, colpevole persino di un tentativo di stupro, giunge alla distruzione spirituale nonché fisica: la sua morte arriva ormai quasi come una liberazione dopo una lenta agonia, dettagliatamente descritta (Miriadi d'insetti si posavano sulle sue ferite, conficcandogli i pungiglioni nel corpo e infliggendogli le più acute e insopportabili torture. Le aquile della roccia gli strapparono le carni pezzo dopo pezzo e con i becchi ritorti gli spiccarono gli occhi). Stephen King ha scritto alcuni romanzi che possono essere ascritti al sottogenere del suburban ghotic


 

sbf

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